I Segreti della Mente Milionaria. Grazie a T. Harv Eker aumenterai il tuo reddito e la tua fortuna rivedendo il tuo modello di denaro. Partito con un piccolo prestito, a T. Harv Eker sono occorsi solo 2 anni per diventare milionario, trasformando una piccolo negozio di articoli sportivi in una grande catena di centri per il fitness. Solo fortuna? E' difficile crederlo. Grazie a questo libro potrai modificare il tuo atteggiamento, che . Inizia subito a pensare da ricco e parti per uno straordinario viaggio verso la realizzazione personale e professionale. Harv Eker ti insegner. Brian Tracy, autore de La psicologia della vendita . Se vuoi conoscere il perch. Primi segni, sintomi e la strada della guarigione VITTORINO ANDREOLI Psichiatra e scrittore da GIOVEDISCIENZA del 6 FEBBRAIO 2014 La scoperta del cervello plastico segna una vera metamorfosi per i disturbi della.PENSIERO LIQUIDO E CROLLO DELLA MENTE. Sulle nuove frontiere della riflessione estetica, un originale saggio di Gaetano Mirabella, scrittore e collaboratore del . PENSIERO LIQUIDO E CROLLO DELLA MENTEVerso un sentire pensante. Il corpo nell’epoca della. Transnaturalit. Nietzsche. Crepuscolo degli idoli. Prefazione. Questo documento pu. Il crollo della mente . I primi due relativi ai concetti di “corpo- scena” e “spazio che sente” sono stati inclusi in un libro scritto a Toronto nell’estate del 2. Derrick de Kerchkove, direttore del Mc. Luhan Program e di altri sette autori (Luisa Malerba, Loretta Secchi, Cristina Miranda De Almeida, il sottoscritto Gaetano Mirabella, oltre a Derrick de Kerchkove, Edith Ackermann ex assistente di Jean Piaget e la coreografa canadese Isabelle Choini. Patrocinato dalla biblioteca del Congresso degli U. S. A., Il libro . Che cosa prova un uomo oggi in una folla? E’ cambiata la percezione della realt? Esiste ancora una realt? Significa forse che l’attivit. I media dei sensi tecnologici hanno la tendenza a interagire, generando effetti imprevisti e sorprendenti. E’ plausibile che la caratteristica a bassa definizione delle dinamiche sociali abbia innescato una realt? Occorre evitare le ideologie e le rappresentazioni della realt. Il sentire pensante “pensa” ci. E’ questa la nuova condizione che possiamo definire punto d’essere? PARTE Prima: Il Corpo- scena. Nuove frontiere della riflessione estetica. L’estetica tradizionale non riesce pi? Forse la progressiva obsolescenza dell’estetica . Il nucleo di questo “sentire” si articola in un punto intermedio tra percezione umana e la nuova visione- macchina, mediata dai dispositivi tecnologici. E’ mia convinzione che con le nuove tecnologie siamo stati posti in uno stato di intensa consapevolezza della quale tuttavia non siamo coscienti. Nelle reazioni non lineari, in condizioni lontano dall’equilibrio si creano nuovi stati della materia. E nuove condizioni percettivo/enattive di una nuova “esternit. La sua presenza che pu. Nell’attivazione del corpo- scena, si verificano due fatti importanti: un processo di esternalizzazione del linguaggio, che viene sostituito con un linguaggio- macchina; e l’appropriazione del computer della maggior parte delle operazioni cognitive. Lo spazio- tempo in cui il corpo- scena pu. La percezione che si attiva nel corpo- scena, . Alludo alla possibilita’ di percepire cio’ che si presenta e non cio’ che e’ soltanto rappresentazione della realta’. La presenza definitiva . Essa si presenta sospesa in una configurazione definitiva in cui il corpo- scena pu. Il pensiero discorsivo . L’uomo intero divenne un frammento; l’alfabeto mand. ![]() ![]() I segreti della mente (Chatroom) Dal momento in cui, con l’elettricit. Queste immagini sintetiche si costituiscono come entit. In questi due campi si registrano eventi la cui direzione va palesemente verso lo scontro tra gli equilibri naturali e le nuove visioni dell’ingegneria genetica. In questi campi infatti sono stati avviati processi di sfruttamento della dimensione “umana” con il pretesto di superare la grave crisi contemporanea circa l’identit. La presenza definitiva . Il nostro “sentire” ci rende continuamente liberi in un universo, letterarmente plasmato da noi e che non ha altro scopo che essere ci. Il sistema nervoso, sappiamo oggi, dalle teorie della scuola di Santiago, essere una rete chiusa di neuroni interagenti ( . Dunque abbiamo dovuto mettere in scena il nostro sistema nervoso perch. Detto in altri termini che ci riguardano da vicino: l’uomo cambia e vive in una cornice di riferimento che cambia in un mondo continuamente creato e trasformato da lui. Attraverso le nuove tecnologie siamo entrati in un nuovo corpo e non ne siamo a conoscenza; siamo andati in un“luogo” della esternit. Intanto ecco che si annuncia una nuova corporeit? L’uno e l’altro, il cielo e la terra, vi sono riuniti; il fuoco e l’aria, il sole e la luna, la folgore e le costellazioni, e tutto ci. Per noi occidentali quello descritto dalle Upanishad ? Naturalmente di tutta la gente che passa buona parte del suo tempo nel cyberspazio, ben pochi conoscono le Upanishad, la filosofia di Nietzsche e le esperienze nel campo della spiritualit. Il clima di vuoto spirituale e di frammentazione sociale, rappresentano un terreno fertile di cultura per le credenze millenaristiche e per la tecnoescatologia nascente in cui la teologia del cosiddetto “seggiolino eiettabile”, predica con successo la fuga d’emergenza in un arcaico paradiso perduto. Il corpo- scena e la presenza definitiva riaprono, all’inizio del terzo millennio, un viaggio ultrapersonale necessario per svegliare negli uomini il lato attivo dell’infinito e superare l’incubo di un incerto destino del corpo in un mondo oggettivo. PARTE TERZA: LO SPAZIO COSCIENTEE’ necessario pensare e dire che lo spazio e’ cambiato e che noi siamo ad un passo della mutazione, e che questo spazio pur non occupando ancora l’”esternita”, tuttavia ci veste dopo averci dissolto come “io”, portandoci in una tensione senza intenzione. In effetti non c’e’ piu’ una memoria, poiche’ gli eventi accadono nel tempo reale che e’ il tempo tecnico dell’operazione e non piu’ quello della dimensione storica. Nello spazio virtuale lo spessore emotivo di qualsiasi evento puo’ essere trasformato in fisiologia macchinica tramite l’estroflessione dell’interiorita’. Ci stiamo estendendo e il nostro corpo ci e’ diventato sconosciuto, ciononostante, in mancanza di punti di riferimento, esso diventa l’unica macchina possibile per riorganizzare la percezione. Queste considerazioni c’inducono a pensare che l’epoca che si apre sara’ sempre piu’ quella dell’esteriorizzazione dell’interiorita’ con la nascita di un nuovo concetto di spazio. Questo spazio che si effonde da noi, e’ nato dalla messa in scena del nostro sistema nervoso, attraverso i dispositivi tecnologici di cui ci siamo dotati e, non e’ piu’ lo spazio della rappresentazione della realta’, ma semplicemente , quello della sua presentazione e dell’attivita’ elettrica relativa all’estroflessione dell’interiorita’. La vecchia estetica che nasce nel Settecento come un sapere legato all’esperienza e all’immanenza, come un sapere essenzialmente terrestre e mondano, non riesce a fornire alcuna interpretazione teorica del sentire contemporaneo legato alle esperienze insolite e perturbanti, irriducibili all’identita’, ambivalenti ed eccessive. Non e’ un caso che questo tipo di sensibilita’ intrattenga rapporti di vicinanza con gli stati psicopatologici, le estasi mistiche, con le tossicomanie e le perversioni, con gli handicap e le minorazioni, con i’primitivi’ e le culture . La posta in gioco e’ insomma la riconfigurazione generale dell’estetico, del suo impiego e del suo destino negli anni a venire. Le nuove tecnologie dell’immagine, del suono, della spazialita’, della scrittura, della comunicazione, hanno dischiuso una nuova epoca della sensibilita’ che i teorici hanno il dovere di studiare e definire. Il sentire contemporaneo si configura come un ambiente cosciente in cui sembra invertito il rapporto tra conscio ed inconscio. Dal concetto di “sinestesia” Kandisky ed Itten ricavano suggestioni ed implicazioni mistiche di varia natura, e sulla presunta oggettivita’ delle corrispondenze spirituali tra suoni e colori, si fondava una numerosa serie di sperimentazioni estetiche. Cio’ che comunque era in gioco era il passaggio dalla sinestesia come fenomeno interiore, a delle macchine della sinestesia per costruire delle interfacce, prima meccaniche, poi elettriche ed infine elettroniche allo scopo di situare uno stato di coscienza in un prodotto esterno. ![]() E’ questa estroflessione della interiorita’ che si realizza gia’ nei primi anni del Novecento a gettare le basi al processo di “messa in scatola del mondo in cui il tempo di spazializza ed in cui appunto le dimensioni dello spazio e del tempo vengono meno o meglio si annullano. E’ dunque da questo luogo sensibile e cosciente sembra infatti provenire oggi la nostra nuova naturalita’elettronica dalla quale promana un senso di globale indifferenza verso la nostra volonta’. Da questo luogo il nostro “sentire”, sembra provenire da un punto intermedio tra la percezione umana e la visione macchina mediata dai dispositivi tecnologici. Il corpo nel quale ci troviamo contiene i concetti fondativi del nuovo spazio ch’esso implica ed in cui si muove gia’ pur senza averne consapevolezza, divenendo visibile nei punti di ibridazione in cui il fantasma di attuazione autopoietica s’incontra con il medium che lo evidenzia in una configurazione congruente. Lo spazio- tempo di internet . Per compensare la minaccia data dalla scomparsa della rappresentazione del mondo ordinaria si innesca il sentire pensante.
Le nuove tecnologie ci spingono ad attraversare l’esternita’ mentre si annuncia una nuova fenomenologia della presenza. L’amalgama che sente Le nuove tecnologie hanno determinato uno spostamento della nostra consapevolezza sul limite esterno del nostro corpo che confina con la scena circostante, determinando, in questo modo, un’ amalgama tra il s. L’accesso a questo limite si accompagna alla perdita della sfera sociale e/o linguistica. Riuscire a trasferire la consapevolezza del nostro corpo quotidiano all’esternita’tramite le tecnologie . Procedere sulla scena di un sentiero fatto letterarmente di consapevolezza che si dispiega in uno spazio e ci trasmette descrizioni fondamentali sulla nostra vita sconosciuta, costituisce un’offerta allettante. Questa offerta non va accettata oltre un certo limite. Entrare a far parte del paesaggio che sente, richiede una grande disciplina ed insieme una grande immaginazione, poiche’ dobbiamo dare un nome e un volto a cose, fatti, oggetti mai visti prima, ma soprattutto i nostri sensi devono aver imparato a pensare per riuscire a distinguere il punto d’intersezione, dove il varco si apre e si accede all’accesso. Siamo condotti al varco verso la scena consapevole dalle macchine, dunque conta immensamente essere prudenti, perche’ quella che si apre dinnanzi e’ una scena di guerra.
0 Comments
Leave a Reply. |
AuthorWrite something about yourself. No need to be fancy, just an overview. Archives
December 2016
Categories |